Capoliveri

Un paradiso incantato sull'isola d'Elba

Il territorio

Arrampicato su un colle che domina il mare, Capoliveri è un paese molto antico con piazzette e vicoli dal fascino di accogliente rifugio. Considerato tra le località più belle e caratteristiche dell'isola d'Elba, ha un territorio vario, diverso e ad ogni curva sempre eccezionalmente nuovo. Il paese, che ha mantenuto inalterato il suo aspetto medioevale, si erge su una delle tante colline che disegnano il paesaggio elbano. Domina il piano di Mola fronteggiando da una parte Porto Azzurro e dall'altra il bellissimo Golfo Stella con il Monte Capanne sullo sfondo. Vicoli, piazzette ed archi sono senza dubbio gli elementi dominanti di questo incantevole paesino che non manca peraltro di offrire al turista ogni tipo di servizio.

A Capoliveri potrete godere di una vacanza piena e appagante. Qui si trova il 50% delle spiagge di tutta l’Elba come quelle selvagge e ricche di charme come Laconella a ovest o Remaiolo a est, insieme a una miriade di cale e calette da esplorare per chi ama l’essenza della natura: Straccoligno, Calanova, Calamita, Innamorata, Pareti, Morcone, Madonna delle Grazie, Barabarca, Zuccale, Calanchiole, Felciaio, Norsi, Acquarilli (l’unica spiaggia naturalista dell’Isola) e Margidore.

Oppure i lunghi attrezzati arenili come Lacona, Lido e Naregno dove trovare strutture dotate di tutti i comfort. In tutto il territorio gli appassioni possono dedicarsi a surf, snorkelling e diving, senza dimenticare la miriade di sentieri segnati del Capoliveri Bike Park destinati a trekking e mountain bike e adatti a tutte le difficoltà. Il territorio si sviluppa a margine del vasto comprensorio minerario del Monte Calamita, luogo arcaico di lavoro e fatica, dove natura selvaggia e identità storica dell’isola si fondono e che oggi è dedicato all’escursionismo e a visite guidate.

Capoliveri ieri

Capoliveri, uno dei 7 comuni dell'Elba, nacque come fortezza d'altura in epoca etrusco-romana. In epoca latina era conosciuta anche col nome di Caput Liberum denominazione che deriva dal culto del dio Dioniso-Bacco o anche detto Libero e che allude alla produzione di vini pregiati già nell'antichità. Si narra che Napoleone, che dopo la sua caduta si rifugiò sull'Isola, fosse intenzionato a radere al suolo il paese. Fortunatamente la sua passione per una giovane e bella capoliverese, "la Vantina", lo fece recedere dai suoi propositi bellicosi.

Partito Napoleone, l'Elba e Capoliveri in particolare conobbero un periodo di rinascita economica legata soprattutto alla ripresa dell'attività estrattiva del ferro. Gli ultimi anni dell'Ottocento ed i primi anni del Novecento furono invece duri e registrarono una vasta emigrazione degli abitanti di Capoliveri verso l'America meridionale.

A questo primo movimento migratorio ne seguì un altro dopo la Seconda guerra mondiale, questa volta verso l'Australia. L’attività estrattiva ebbe un incremento continuo fino alla seconda metà del Novecento. Il resto è storia recente.

Capoliveri oggi

Chiuse definitivamente le cave del ferro nel 1981, l'economia di Capoliveri, come del resto quella dell'intera Isola, è stata rivoluzionata dal turismo, che ha sostituito ogni altra forma di produzione economica. Attualmente Capoliveri, il cui comune ricade per buona parte nei confini del Parco dell'Arcipelago Toscano, è il nucleo principale dello sviluppo turistico sull'Isola dato che accoglie il 35% di tutti gli ospiti dell’Elba.

Caratterizzato da un'architettura molto particolare, il centro storico è tutto raccolto intorno alle due piazze, alla Via Pietro Gori e all'attuale via Roma da cui si diramano una serie di viuzze, piazzette e chiassi.

Il Comune è diviso in quattro rioni: il Fosso, la Torre, la Fortezza e il Baluardo che ogni anno si confrontano in occasione di due tra le più belle feste dell'Isola d'Elba: la Festa dell'Uva e la Leggenda dell'Innamorata. La prima si festeggia, di norma, la prima domenica di ottobre e prevede che in ogni rione venga allestita una coreografia diversa sul tema della vendemmia.

La festa dell'Innamorata trae invece origine da un'antica leggenda che racconta di due giovani innamorati, Lorenzo e Maria, che morirono sulla stessa spiaggia. Da allora la spiaggia è stata chiamata dell'Innamorata e, per ricordare l'episodio, ogni anno il 14 luglio viene illuminata dalla luce di mille torce e un corteo di figuranti sfila a piedi e sulle imbarcazioni alla ricerca dei due amanti.

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